Sono andato a vedere un fenomeno geologico chiamato “Chuhuo che letteralmente
significa
Tornato a Kenting ho
passato il pomeriggio dormendo e dopo cena (si dice così anche se non ho mangiato nulla)
sono andato verso un punto panoramico chiamato La roccia della rana, nelle
vicinanze cè il Kenting Youth Activity Centre, un centro ricreativo per
ragazzi in stile classico cinese. Sono stato attirato dalle urla e dagli schiamazzi
provenienti dal padiglione centrale: in una grande sala cerano un centinaio di
ragazzi dai quindici ai diciottanni. Seduti a coppie gli uni di fronte agli altri,
facevano delle danze collettive, battendo ritmicamente le mani sui palmi, sulle spalle,
sulle ginocchia del compagno, ogni tanto si alzavano, facevano un girotondo e poi il ballo
ricominciava. Un uomo con un microfono, un direttore dorchestra li
guidava, dava il tempo, cercando di non fare mai scendere il ritmo, ricordava il
guru di una convention aziendale dove tutti devono sentirsi
coinvolti al 100% e devono esternare le loro emozioni positive: ero shockato perché in
Italia balli simili li fanno i bambini dellasilo e delle scuole elementari. Questa
è una convention per formare dei leader, così mi ha detto una
ragazza del gruppo, penso che possano essere paragonati a delle specie di capi
scout. I ragazzi più influenti indossano una camicia arancione, alcuni hanno una
ricetrasmittente o una bandiera gialla con il simbolo della loro associazione, altri
ancora impartiscono ordini: non mi è piaciuto vedere così tante
Mi viene sempre in mente il Giappone e mi sembra che i Taiwanesi vogliano assomigliare più ai loro coetanei del Sol Levante che ai fratelli della Madrepatria. Lo vedo da tante piccole cose: dalle ragazze in divisa che mi sorridono facendo un piccolo inchino, dal loro abbigliamento e dallordine e dalla cura quasi maniacale con cui è tenuto questo posto, dove tutto è asettico, lindo e pulito, non cè una pietra fuori posto e siepi ed alberi sono tagliati e modellati perfettamente. Ho passeggiato per Kenting, anche stasera la strada principale è sfavillante di luci come una Las Vegas del Sud Est Asiatico, pub e locali sono tristemente vuoti, così ne ho approfittato per comprare e scrivere qualche cartolina che è venduta singolarmente in apposite buste trasparenti affinché non si sciupi. Oggi Chen Li Hao, il mio compagno di camera è tornato a casa e mi ha lasciato un biglietto nel quale si rallegrava per avermi conosciuto. Taichung Il giorno successivo, dopo una colazione con hamburger alla cinese e tè freddo, ho preso il bus per Kaohsiung, da lì prenderò un treno che in tre ore e mezza mi porterà a Taichung. Alla stazione ho incontrato Gino, un ragazzo che lavorava al McDonalds di Kenting, abbiamo parlato per più di unora: mi ha detto che è contento della sua vita e della classe politica di Taiwan. Alla mia domanda sulla possibile riunificazione con la Cina mi ha risposto che sarebbe una bella cosa, ma per il momento la ritiene impossibile e ha concluso dicendo: Nella Mainland non cè democrazia. A Taichung ho trovato alloggio al First Hotel, sono andato ad ispezionare la camera e lho subito presa, solo quando mi sono insediato ho notato che era indecente: lacqua non scendeva dal rubinetto, se tiravo lo sciacquone si allagava il pavimento, lenzuola e cuscino puzzavano di piscio. Domani cercherò unaltra sistemazione, solo la vasca da bagno di marmo era degna di nota, formata da uninfinità di sassi colorati, sembrava un pezzo dantiquariato! Ho iniziato a camminare per le vie della città sotto una pioggia fine, Taichung significa Centro di Taiwan ed è la terza metropoli dellisola (750.000 abitanti), i lunghi viali sembrano non finire mai, tutti ricchi di negozi e di shopping center dalle insegne multicolori. Tutte queste luci ti confondono e quando entri da qualche parte è difficile distinguere il giorno dalla notte, talvolta il giorno è la notte e la notte è il giorno: buio e luce sono fattori secondari. Onde e fasci di luci al neon illuminano a giorno ristoranti, sale da gioco e locali KTV. Luci fioche e violente illuminano i mercati notturni, i luoghi dincontro preferiti dove ci si ritrova al termine della giornata lavorativa: la gente che li affolla li rende vivi e pulsanti. Qui si scambiano quattro chiacchiere, si mangia qualcosa e si fanno acquisti. Sono entrato in un negozio di
computer e per più di unora ho mandato messaggi, rispondendo a quelli arrivati alla
mia casella di posta elettronica. Questi negozi tecnologici con schermi piatti
ed al plasma, personal computer e lettori multimediali, hanno un aspetto galvanizzante, è
un po Agli angoli delle strade ci sono
piccoli negozi con una bella ragazza seduta su uno sgabello, quando non vende sigarette o
foglie di betel da masticare, legge svogliatamente una rivista o si pittura le unghie,
questi negozi sono la versione locale dei tabaccai nostrani. Mi dispiace non
avere interlocutori per soddisfare tutte le mie curiosità, vorrei un Cicerone
per porgli mille domande, ma a Taiwan il problema della lingua è quasi insormontabile e
talvolta anche avere una semplice informazione è unimpresa. Sono andato a mangiare
al mercato notturno di Changhua che si svolge lungo una strada lunghissima con tante
bancarelle e ristorantini. Stasera ho abbandonato gli spaghetti di riso per assaggiare
cibi misteriosi e dai mille colori: ho scelto una torta salata fatta con tre tipi
duova sode colorate (bianche, rosse e nere), pollo dal colore rosso fuoco che
poggiava su un letto di cavoli, un salame in gelatina e verdure bianche e
verdi tagliate come se fossero spaghetti, che per la consistenza sembravano pezzi di
copertone da auto tagliati finissimi. Ho implorato a lungo una ciotola di riso, per
accompagnare queste pietanze affogate nella maionese, paragonabili ad una serie
dantipasti. Continuavo a chiedere bai fan, bai fan, ma mi hanno solo
portato delle frittelle unte a forma di sigaro che sarebbero lideale per una
colazione e non per una cena. Ho mangiato poco, ma senza riso tutto era stomachevole. Sono
tornato in camera e grazie al ventilatore sono riuscito ad eliminare gli Appena sveglio ho cambiato albergo e sono andato al Fu Hsing situato davanti alla stazione dei treni, la stanza era decorosa e pulita, ho poi cercato informazioni per raggiungere le gole di Taroko: la Central Cross Island Highway chiamata anche Strada dellarcobaleno dellisola del tesoro è una strada di montagna lunga centonovantacinque chilometri che attraversa lisola per il lungo, ma non è interamente percorribile. A causa del terremoto del 1998 occorre allungare il percorso e passare per Puli, Wushe e Tayuling. Dopo più di unora trascorsa fra richieste dinformazioni e peregrinazioni da una stazione dei bus allaltra ho appurato che esiste un servizio diretto per Tayuling. Ci sono solo tre bus al giorno, il servizio è gratuito per mitigare ai disagi causati dalla chiusura della strada principale. Tutti si sforzano dessere gentili, alcuni, vedendomi in difficoltà, chiedono se ho bisogno daiuto, altri scrivono su un foglio di carta dove devo andare, ma i problemi di comunicazione sono sempre tanti. Oggi è nuvolo, non piove e lumidità si fa sentire, sono andato al mercato e ho fatto colazione con una zuppa trasparente che conteneva alghe verdi e patate dolci, dallaspetto assomigliava alla mucillagine che aveva reso famoso il Mare Adriatico qualche anno fa. Mi sto abituando a mangiare come i locali, ormai fare colazione con una tazza di latte o con un piatto di spaghetti di riso non fa più alcuna differenza. Qui, differentemente dalla Madrepatria nessuno cerca di applicare il doppio
prezzo, sia nei ristorantini sia acquistando cibo dalle bancarelle, paghi sempre il prezzo
reale, in Cina invece, cercavano di farti pagare il prezzo per
turisti ed era una lotta feroce ottenere quello corretto, ricordo un viaggio in bus
dove mi avevano applicato una tariffa personalizzata, avevo replicato
affermando che questo era un sistema mafioso e la frase aveva provocato un
acceso dibattito tra i passeggeri, alla fine il bigliettaio mi aveva restituito la somma
pagata in più! Ha iniziato a diluviare e sono andato al giardino botanico che si trova
sotto unenorme cupola trasparente ed avveniristica dove è stata ricostruita una
foresta tropicale con ruscelli e cascate, ci sono più di settecentocinquanta piante e la
vegetazione è presentata in relazione alle varie aree dellisola. Ho conosciuto una
guida del giardino botanico e una sua amica di nome Jine, la prima parlava solo cinese e
spiegava le caratteristiche delle piante allamica che poi traduceva per me. Abbiamo
iniziato a parlare della vita di tutti i giorni, Jine mi ha spiegato che per chi lavora
negli uffici la settimana lavorativa è Sono
poi stato al Museo Nazionale della Scienza, reputato come il migliore dellisola, il
posto diverte i bambini che corrono da tutte le parti, ci sono intere sezioni dedicate a
loro con animazioni e giochi. Venire in gita con i figli al museo e concludere la giornata
da McDonalds sembra una soluzione perfetta per un sabato piovoso come
questo, ho visitato con interesse le sezioni sullarte cinese, sulla medicina
tradizionale, sul taoismo e sulle popolazioni aborigene dellisola, tutto era
interessante e ben predisposto, ma cerano poche didascalie in inglese. Affiancato al tempio cè lo stadio, sulla pista datletica qualcuno corre, ma i più vanno a piedi nudi sulla pista in tartan, in una sala interna delle ragazze si esercitano in una danza, si muovono lentamente e brandiscono un ventaglio rosso come se fosse una spada, come sottofondo cè della musica classica cinese. Volevo andare al tempio Paochueh ma ho visto che l’illuminazione dello stadio del baseball era accesa ed ho deciso di dare un’occhiata. C’era una partita della massima lega nazionale che è composta da sole quattro squadre, l’ingresso alle curve era gratuito, mi hanno spiegato che se non facessero così, nessuno verrebbe a vedere le partite (a causa della recessione economica), ma nonostante l’espediente, lo stadio era vuoto. Nel frattempo ha iniziato a piovere e hanno posticipato l’inizio dell’incontro, me ne sono andato e così non saprò mai se avrei provato feeling per questo sport!
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