In un
angolo vendono incenso In un altro tempio cera una funzione religiosa, un monaco con una tonaca colore zafferano dirigeva la funzione, accanto a lui alcune monache vestite di nero salmodiavano e suonavano piccoli strumenti: campanelle, piatti e tamburelli, provocando una cacofonia infernale. Il tempio, ricavato tra le case di un vicolo è minuscolo, di fronte a questo baccano la vita scorre indisturbata, cè chi ride davanti alla TV, chi mangia, chi cuce, chi chiacchiera e chi dorme. Saranno indifferenti al rumore, grazie alla forza dellabitudine? Ci sono colorate composizioni floreali create con gigli e crisantemi (ho anche bevuto una spremuta ai fiori di crisantemo) e corone di fiori, come quelle che da noi si utilizzano per i funerali, qui però hanno un significato bene augurante. In un angolo ci sono riproduzioni di tartarughe fatte con il riso e adornate di salsicce, sono belle e buffe, creazioni con dolci e frutta a forma di piramide, altre a base di spaghetti di riso e cè un cesto colmo di panini, ogni tanto qualcuno ne prende uno. Di fronte a riti e simboli totalmente estranei alla nostra cultura rimango perplesso e mi dispiace capirci poco o nulla. Nel pomeriggio
ho camminato per le vie di Taitung e ho mandato e-mail agli amici, poi ho raggiunto il
mercato notturno Ho
mangiato tofu fritto nellolio bollente accompagnato da foglie di cavolo in salamoia
e salse piccanti, servito su uno strano piatto quadrato in stile giapponese, tutto era
scenico da vedere ma per nulla appetitoso, così, sia per questassaggio, sia per il
miscuglio di odori che arrivava dalle bancarelle ho perso lappetito. Altri spazi
erano adibiti al gioco del domino e del majong, fra i venditori dabiti ho osservato
che le taglie erano piccole per i nostri standard. Una bancarella vendeva gechi, dei
rettili un po più grandi delle lucertole, che stanno immobili per ore sui muri
delle abitazioni e si dice che la loro presenza porti fortuna. Quelli che ho visto non
erano stati fortunati, ormai passati a migliore vita, essiccati e infilati su spiedi in
modo da restare piatti. Sono mangiati nelle zuppe, messi a macerare nel vino e
polverizzati per ricavare medicinali. Dopo due ore sono tornato allostello e ho
dovuto cambiare camera. Stasera non ero più solo, nella nuova stanza cerano un
Cinese doltremare, un overseas che aveva vissuto per venti anni in
Argentina e un uomo di Shanghai di nome Wuang: il primo era un ottuagenario che nonostante
la millantata permanenza nel paese della Pampa non parlava una parola di spagnolo ed era Dopo questo fuoriprogramma notturno ho preso un taxi e mi sono fatto portare alla stazione dei treni, ho comprato un biglietto per Kaohsiung e da lì cercherò un bus per Kenting. Ho abbandonato lidea di giungere a Taitung attraverso la South Cross Island Highway perché la strada è interrotta a causa degli smottamenti. In mezzora sono arrivato a Kaohsiung, la seconda città dellisola che vanta un milione e mezzo dabitanti e sembra una Tainan dieci volte più grande, è un enorme polo industriale, sede della China Steel Corporation e della China Shipbuilding, è il secondo porto al mondo per la dimensione delle banchine ed è il quarto per il suo molo container. Il bus per Kenting ci sarà nel pomeriggio, così ho
iniziato a camminare per Chungshan 1 Road, la città sembra una gosth town,
oggi è un giorno lavorativo e non cè in giro anima viva. E umido ed il cielo
è sgombro di nuvole, la vastità di questa città ti stordisce e allora è meglio fuggire
verso il mare. Ho mangiato in un ristorantino: riso, pollo al ginger e verdure color
giada. Il paesaggio dal bus è un ammasso di case basse brutte da vedere e fabbriche dai
mille comignoli, ogni tanto al cemento si sostituisce una vegetazione tropicale con belle
palme. A poco a poco il sole è scomparso e le nuvole basse si sono trasformate in un
prorompente temporale, le scie dacqua delle auto ricordano quelle dei bolidi di
Formula Uno nelle giornate di pioggia. A Taiwan il tempo è molto variabile e
in pochi minuti si può passare da un cielo blu ad un cielo nero carico di pioggia. Un
proverbio popolare dice: Il tempo di Taiwan è come lumore di una donna.
E variabilissimo come il paesaggio: semi tropicale al nord ed in montagna e
tropicale al sud ed in pianura. Ci sono solo due stagioni, quella calda da maggio ad
ottobre e la fredda da novembre a marzo, Kenting In tre ore sono arrivato a Hengchun, ho cambiato bus e sono arrivato a Kenting, il tempo è terribile e sono scoraggiato. Il posto merita dessere visto per le bellezze naturali: il Parco Nazionale, le tante baie, Oluampi (il punto più a sud dellisola), il lago Lungluan, le cascate Chikung e le sorgenti termali di Szechunghsi. Appena sceso dal bus mi hanno avvicinato un sacco di persone per propormi un taofang, una camera che i locali affittano ai turisti. Sono andato al Catholic Kenting Student Activity Center, un ostello lindo e pulito, la stanza aveva due letti a castello ed ero in compagnia di Chen Li Hao, un ragazzo di Hualien. Questo continuo utilizzo degli ostelli mi faceva venire in mente le vacanze da liceale passate in Grecia e le notti trascorse nei dormitori delle università cinesi. Kenting è una cittadina sviluppata ai bordi della strada costiera e si sviluppa per una lunghezza di nemmeno un chilometro, tutto ruota qui attorno: da una parte cè loceano, dallaltra le colline. A Kenting cè ancora un qualche cosa di grezzo e di genuino che ti sorprende, tanti sono anche i resort e gli hotel cinque stelle integrati nellambiente naturale e gli alberghetti a misura duomo. Ci sono locali dai nomi buffi come Lindas Cafè, Amys Cucina, Chingshan Papaya Milk, Warung Didi, Gegko e Dolce Vita Pizza che offrono brunch, buffet, breakfast, cucina Italiana, Cinese e Indonesiana. Tanti sono anche i pub e le discoteche, i MTV (locali Musica & TV dove si noleggiano film da vedere in apposite sale), i KTV (locali karaoke), i minimaket 7 Eleven, i negozietti che vendono abbigliamento in stile polinesiano e collane e braccialetti tribali. Ha smesso di piovere e ho camminato fino al Howard Resort Hotel, allinterno ci sono un immenso fast food tipo McDonalds dove è servito esclusivamente cibo cinese, per scegliere, ci sono modelli in gesso dei piatti serviti che sembrano veri. Cè anche un parco acquatico indoor chiamato Fantasy Word con molte piscine: cè quella con le onde per praticare il surf, ci sono grandi vasche per idromassaggi, canali da percorrere a bordo di buffi salvagenti, cascate dacqua e ruscelli. Il mare, quello vero, si trova a meno di duecento metri di distanza: il posto sembra un angolo di Giappone e penso che i taiwanesi si vogliano uniformare ai gusti di quegli abitanti. Molti ristorantini propongono prodotti
ittici: pesci, aragoste e granchi nuotano intontiti in grosse vasche trasparenti, ho
comprato da una bancarella chele di granchio difficili da aprire, poi sono finito in un
KFC, una tavola calda appartenente ad una Kenting è presa dassalto nei fine settimana, quando i turisti arrivano dalle principali città dellisola, stasera cè poca gente ed è un peccato che non sia sabato o domenica perché un posto così deve esser visto in altro modo. Dopo avere fatto su e giù per lunica strada, sono andato a dormire. Di buon mattino ero ready to go, grazie ai movimenti maldestri di Chen Li Hao che stanotte aveva acceso il condizionatore, rendendo la stanza simile ad una cella frigorifera. E una giornata grigia e umida, ho cercato di noleggiare uno scooter senza successo, cerano solo moto per le quali occorreva la licenza di guida internazionale, tutti erano molto fiscali e a malincuore ho dovuto desistere. Avevo pensato di inforcare una bicicletta, ma il tempo atmosferico era troppo instabile, il taxi mi sarebbe costato una fortuna e così utilizzerò il bus di linea. Ho fatto colazione con wonton fritti e tè freddo, poi ha iniziato a diluviare ed il mio viso non riusciva a mascherare la delusione per le avverse condizioni atmosferiche. Mi sono fatto coraggio e sotto una tempesta dacqua ho preso il bus per Oluampi, il punto più a sud dellisola chiamato anche la coda di Taiwan. La costa è frastagliata con scogliere e colline piatte, sono entrato ai giardini dEulanubi, notevoli per la vegetazione tropicale, cerano mangrovie e piante dai nomi complicati come lalgaia formosana, la macaranga taxarius, la pouteria obovata e la guettarda speliosa. E un posto stupendo, ma reso malinconico dalla tanta pioggia e dalle nuvole basse, il mare invece ha un bel colore turchese scuro. Percorrendo i tunnel ricavati tra la vegetazione tropicale, sono andato al faro chiamato enfaticamente Luce del Sud Est Asiatico che si dice essere il più luminoso di tutta lAsia, è una costruzione bianca alta 21.4 metri collocata allinterno di un fortino e da lontano ricorda una moschea araba. Mentre aspettavo il bus per Hengchuen ho dato unocchiata alle bancarelle: vendevano quarzi colorati, conchiglie e calamari disidratati. Continua a piovere e penso alla mia fortuna per non avere noleggiato lo scooter. Hengchuen ha ancora integre le quattro porte della città, costruite nel 1879 sotto la dinastia Ching.
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