Ho conosciuto una ragazza di nome Phuong e abbiamo parlato del più e del meno:VietnamDiario_7.jpg quando mi ha chiesto se ero sposato, ho risposto che ero separato e che il mio unico figlio stava con la madre. Era una bugia bella e buona, ma dire d’essere “single” è sinonimo di sventura e si viene guardati con compassione. Affermare che si è divorziati è ritenuto scandaloso, così ho deciso che da domani mi spaccerò per vedovo. I dintorni del lago Hoan Kiem sono il territorio di caccia dei venditori di cartoline, libri fotocopiati, cappelli conici e magliette. Riesco a dire di no sorridendo, forse perché sono appena arrivato. Mi sembra che tutti s’ingegnino per sbarcare il lunario: dai ristorantini alla buona che sui marciapiedi offrono banh mi (baguettes) e ciotole di pho, ossia spaghetti in brodo con l’aggiunta d’erbe e carne con infinite varianti (al nord è più diffuso il pho bo con manzo, al sud il pho ga con pollo), ai venditori ambulanti di sigarette e giornali, ai guidatori di moto “Honda Dream 100” o di cyclo – pousse che s’improvvisano tassisti, ai venditori che trovi agli incroci delle strade con cesti di frutta, uova o verdure legati ai portapacchi delle biciclette, alle donne provenienti dalle campagne che con passo sciancato, trasportano bilancieri colmi di primizie. Mi sono tuffato nei mercati d’abbigliamento e di cibo, poi vinto dall’umidità ho vaporizzato due bia hoi accompagnandole a spiedini di carne aromatizzati con ginger e semi di sesamo. La bia hoi è una bevanda leggera, dalla schiuma alta e soffice (la percentuale d’alcool è tra il quattro e quattro ½ per cento). E’ servita in pesanti bicchieri di vetro grezzo ed è una via di mezzo tra una birra analcolica e un the. Se la assaggi non ne puoi più fare a meno, le giuri eterna fedeltà e i bicchieri si susseguono uno dopo l’altro. In queste sgangherate birrerie lontane parenti dei pub, con i tavolini ammaccati che si affacciano sulle strade, servono anche arachidi salate (dau phong), ali di pollo fritte (canh ga chien), calamari disidratati (muc kho) e involtini di carne fermentata avvolti in foglie di banano. Alcuni avventori arrivano da casa con grandi bottiglie di plastica e se le fanno riempire, ma la maggior parte consuma la bia hoi ai tavoli. Viene spillata dai fusti da dieci o venti litri, non contiene additivi o preservativi e dovrebbe essere consumata il prima possibile, o meglio, lo stesso giorno in cui è prodotta. La bia hoi è la bevanda del Popolo e non si trova nei locali per occidentali, iVietnamDiario_8.jpgnfatti, i turisti ne ignorano l’esistenza. Pochi bevono acqua, i turisti invece, acquistano quella in bottiglia: la più famosa è la francese “La Vie”, ma c’è tutta una serie d’acque dai nomi buffi e storpiati come La Viei, La Vu, La Vi e La Ve. Appena tornato al “Camellia II” mi sono addormentato. Alla mattina sono andato a fare colazione al mercato Hang Da che si trova nel cuore del vecchio quartiere, ho mangiato riso in bianco con gamberetti e maiale arrosto con verdure, il tutto servito in piccole ciotole. Poi mi sono diretto verso il lago Hoan Kiem e sono stato assalito dai venditori. Di fronte a quest’onda d’urto ho acquistato una maglietta e un vocabolario Inglese – Vietnamita. Ho conosciuto Dinh, una ragazza carina e dolce, con un sorriso spontaneo e sincero. Le ragazze ti fermano per curiosità o per migliorare il loro inglese, Dinh studiava come centralinista e questo termine mi faceva venire in mente i film in bianco e nero degli anni cinquanta. I colloqui seguono lo stesso canovaccio e le persone, prima di intavolare un discorso, hanno la delicatezza nel chiederti se hai un po’ di tempo per conversare con loro. Se s’incontrano cento vietnamiti, tutti ti faranno le stesse domande.

Giovanni         Come ti chiami?

Dinh                Dinh Thi Kim Dung e sono felice di conoscerti. Mi piace conversare ma faccio fatica ad esprimermi in inglese.

Giovanni         Migliorerai facendo un po’ di pratica.

Dinh                 Grazie per le tue parole gentili.

Giovanni          Da dove vieni?

Dinh                 Sono Vietnamita e vivo a Hà Nôi.

Giovanni          Dove?

Dinh                 Abito in ostello con cinque amiche, sto studiando al “Tourist College” per  

diventare centralinista.

Dinh                 E’ la prima volta che vieni in Vietnam?

Giovanni          Si.

Dinh               Cosa pensi del Vietnam?

Giovanni        E’ un paese molto bello, la gente è gentile e disponibile.

Dinh               Dove sei stato in Vietnam?

Giovanni        Ho visitato la baia di Halong, Hue e Da Nang (naturalmente più destinazioni si citano, maggiori saranno i sorrisi e i cenni d’approvazione dell’interlocutore).

Dinh               Quanto tempo ti tratterrai in Vietnam?

Giovanni       Tre settimane.

Dinh               Viaggi da solo?

Giovanni       Si.

Dinh               Non hai amici?

Giovanni       Ne ho, ma a settembre non è semplice avere le vacanze, in Italia la maggior parte delle persone va in vacanza ad agosto, così sono solo.

Dinh               Cosa pensi di me e quanti anni hai?

                        Sei sposato, hai la ragazza? Le ragazze europee sono molto belle, sono

alte e hanno i capelli biondi.                        

Giovanni       Sei curiosa, bella e simpatica!

Dinh               Sei gentile, ma scusa, adesso devo proprio tornare a casa.

Però ti lascio il mio indirizzo, se vuoi, puoi scrivermi.

 

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